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(S)blocco degli sfratti

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Buone notizie dal fronte degli sfratti. Per una volta la montagna non ha partorito il classico topolino e le attese dei proprietari immobiliari non sono andate tradite. Ma che è successo di così eclatante? Presto detto. Il blocco dell’esecuzione degli sfratti che, di proroga in proroga, andava avanti da oltre un anno, è stato parzialmente rimosso grazie ad un emendamento approvato dal Senato ai primi di maggio su proposta del Governo Draghi. Un emendamento che pone fine alla giostra delle proroghe cara all’esecutivo Conte e introduce il metodo della gradualità nell’esecuzione degli sfratti, come Confabitare ha più volte auspicato negli ultimi 10 mesi per evitare il rischio di tensioni sociali.


Nel dettaglio il provvedimento sancisce il via libera dal primo luglio all’esecuzione di tutti gli sfratti antecedenti l’inizio della pandemia, mentre proroga al 30 settembre prossimo gli sfratti convalidati tra marzo e settembre 2020 e al 31dicembre quelli adottati tra l’1 ottobre 2020 e il 30 giugno di quest’anno. Morale della favola: i tanti furbetti che hanno approfittato della situazione straordinaria provocata dallo tsunami pandemico non potranno più farla franca. In buona sostanza il Governo ha accolto le nostre proposte che prevedevano una netta distinzione tra morosità pre covid e morosità successive, così come un discrimine tra morosità incolpevoli e volontarie ( da tutelare le prime, da punire le seconde). Alla luce di tutto ciò Confabitare non può che esprimere soddisfazione per il provvedimento voluto dal Governo Draghi. Si tratta, a nostro avviso, di una scelta giusta e sensata, rispettosa dei diritti inalienabili dei proprietari- locatori e al tempo stesso consapevole della situazione di grave crisi in cui versano molte famiglie e attività economiche a causa della pandemia. Si poteva fare di più? Forse. Ma occorre essere realisti, in tempi di emergenza sociale non si può chiedere la luna o urlare un giorno si e l’altro pure sui social o sulle colonne dei giornali, come hanno fatto alcune associazioni di categoria, autoproclamatesi paladine dei diritti dei proprietari.


Alle sparate demagogiche noi di Confabitare abbiamo preferito la strada della concretezza e della serietà. Per mesi abbiamo lavorato “in silenzio”, avanzando proposte di buon senso, incontrando forze politiche e rappresentanti istituzionali, marcando stretti i nostri interlocutori, criticando quando ci pareva giusto farlo. E alla fine i risultati si sono visti, a dimostrazione che serietà e coerenza spesso pagano. Certo non sarà la panacea di tutti i mali, ma la decisione dell’esecutivo presieduto da Mario Draghi è un primo, importante passo verso la soluzione di un problema, quello del blocco degli sfratti, che rischiava di trasformarsi in una bomba sociale. Con i pasdaran del blocco ad oltranza da un lato e gli ultrà dello “sblocchiamo tutto e subito” dall’altro a soffiare sul fuoco a fini meramente strumentali. Per fortuna la ragionevolezza ha prevalso e il Governo ha riconosciuto i diritti dei proprietari immobiliari che avevano richiesto lo sfratto per morosità nei mesi ( in alcuni casi addirittura negli ultimi anni) pre covid, decretando il “semaforo verde” all’esecuzione degli sgomberi a partire dal prossimo luglio.


Bene così, come è bene che anche per il 2020 oltre che per l’anno in corso, sia stata decisa l’abolizione dell’Irpef per i proprietari che non hanno percepito Il canone di locazione. E non è tutto, perché nell’emendamento al Decreto Sostegni approvato ai primi di maggio è stata inserita anche l’esenzione dal pagamento della prima rata Imu per i proprietari di attività commerciali che non hanno percepito l’affitto, norma che potrebbe essere estesa a chi possiede immobili residenziali. Vista la drammatica situazione economica e sociale in cui versa il bel paese, non si poteva realisticamente pretendere molto di più. Per una volta lo Stato, che troppo spesso scarica sui proprietari il Welfare abitativo utilizzandoli come una sorta di ammortizzatori sociali, è venuto incontro alle loro esigenze ponendo fine ad un vulnus che con il Governo giallo rosso rischiava di protrarsi all’infinito. E di questo, cari amici, Confabitare non può che rallegrarsene.


Alberto Zanni

Presidente nazionale Confabitare